Se ce l’avessero detto un anno fa,
non ci avremmo creduto:
portare un progetto di comunicazione
al Salone del Libro per conto di una casa editrice ci ha aperto gli occhi sul settore editoriale, che ha qualcosa da dire a quello artistico nel quale solitamente lavoriamo.

Ciao,

welcome back nel nostro blog dove siamo soliti condividere casi studio dei nostri progetti di comunicazione digitale per l’arte e la cultura a 360 gradi.

Questo articolo sarà un po’ diverso dal solito perché sarà innanzitutto più breve degli altri (sappiamo che devi ancora riprendere dalle 15mila battute del pre-lancio del progetto dedicato alle Stanze della Fotografia) e poi parleremo propriamente di lavoro solo nel primo paragrafo, il resto sono osservazioni e considerazioni professionali.

Nell’ordine dunque troverai: il caso di The Book, andato sold out in 48 ore grazie ai social media; TikTok Italia partner del Salone del Libro 2023; cosa ci portiamo a casa dal Salone del Libro come lettori e come professionisti (spoiler: due cose secondo noi utili nel settore artistico)!

1. The Book: dalla strategia editoriale al sold out in 48 ore

Foto di Matteo Catania

Se ci segui sui social probabilmente già lo sai, ma siamo stati coinvolti da Marsilio Arte e Marsilio Editori nella comunicazione digitale di The Book: manuale definitivo per la ricostruzione della civiltà.
Dal momento che ti abbiamo promesso che questo articolo sarà scorrevole, ti diciamo in breve di cosa si tratta con un testo tratto dal sito web ufficiale.

Se assistessimo a una crisi epocale della civiltà, come potremmo ricostruirla partendo da zero? Da questa domanda ha origine The Book. Manuale definitivo per la ricostruzione della civiltà: un’enciclopedia illustrata di meccanismi, processi e materiali che racconta tutto ciò che ha avuto un ruolo significativo nella storia dell’umanità, dalle erbe medicinali alla ruota, dal binomio chiave e lucchetto al tatuaggio, dal sottomarino alla psicoterapia.

The Book è un unicum nell’editoria odierna: I testi brevi, ma precisi e informati, le illustrazioni (oltre 700) ricchissime di dettagli che strizzano l’occhio alla cultura pop (da Il Signore degli Anelli a Il trono di Spade per non parlare dello steampunk) ed esoterica, la cura nella realizzazione editoriale e soprattutto la scelta degli argomenti, inaspettata e per certi versi geniale.

 

Hubove Studio è stata coinvolta per la comunicazione digitale di questo progetto editoriale che per il momento ha avuto un grande successo, raggiungendo il sold out in 48 ore dalla messa online.

Anche se questo è un blog letto principalmente da Art Lovers, è abbastanza intuitivo sapere che il Salone del Libro è l’evento dell’anno per qualsiasi lettore, autore e soprattutto, editore. Proprio per questo motivo tutti coloro che scrivono libri nell’arco dell’anno e coloro che li vendono, aspettano questa occasione per comunicare al mondo cosa hanno fatto attraverso vari eventi: talk, firmacopie e presentazioni dei propri libri.

Non è un caso quindi che The Book sia stato lanciato proprio nelle giornate del Salone, tramite un evento privato al quale erano state invitati pochi content creator, ma molto in target.

La strategia di Hubove Studio si è svolta più o meno così:

1. Silenzio assoluto sul libro fino al 18 maggio (giornata di apertura del Salone);

2. Primo post di teasing il 18 maggio per mettere curiosità agli utenti e rimandare al giorno dopo;

3. Video reel di recap dell’evento del 19 maggio con i creator di settore dove veniva riportato il sito per l’acquisto del volume;

4. Post di approfondimento del progetto il 20 maggio;

Prima di procedere con la descrizione della strategia, devi sapere le modalità di vendita del libro: per questo mese e sicuramente il prossimo, le copie disponibili di The Book saranno numerate, e solo disponibili nel numero di 100 esemplari.

Ogni mese, il primo del mese, verranno rilasciate queste 100 copie numerate: per questo motivo le persone hanno interesse a prendere
The Book in questa modalità, trattandosi di un vero e proprio numero da collezione.

Il post di teasing è stato sponsorizzato per tutti i giorni del salone con una geolocalizzazione su Torino e Milano, le due città principalmente coinvolte nei giorni del Salone del Libro. I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative.

I contenuti fotografici dei caroselli (video e illustrazioni) sono stati inviati dal collettivo degli Hungry Minds, gli ideatori dell’intero progetto, mentre tutto ciò che concerne la composizione grafica e la scrittura di copy è stata realizzata da Hubove Studio e Lara Vianello, responsabile della Comunicazione Digitale di Marsilio Arte e Marsilio Editori.

Durante l’evento privato, il team di Hubove Studio ha reso la pagina Instagram di Marsilio Arte assolutamente pronta ad accogliere tutti coloro che sarebbero approdati incuriositi dalle sponsorizzate e dai contenuti che i creators avrebbero condiviso nell’arco delle 24 ore successive.

Per questo motivo è stato inserito il link in bio al sito web a partire dalle 11.00 del 19 maggio (l’evento privato si è svolto dalle 11.00 alle 12.00) e la bio della pagina di Marsilio Arte, per tutto l’arco del Salone, è stata cambiata con le informazioni pratiche utili per chi, in quei giorni, si sarebbe recato lì. 

I content creator coinvolti hanno realizzato Stories e Reel su The Book, e insieme alle persone raggiunte con le sponsorizzate, è avvenuto quello che speravamo accadesse, ma che non sognavamo neppure sarebbe accaduto così presto:
sold out di The Book in 48 ore.

Insomma, le copie di The Book sono andate esaurite nel giro di 48 ore con la sola strategia social (la stampa, la radio e la tv sono state escluse a priori in questa prima fase della strategia comunicativa).

Che dire, per essere la prima volta al Salone del Libro con un progetto di questa portata, possiamo ritenerci soddisfatti.

2. TikTok partner del Salone del Libro 2023: lo stand e il fenomeno del #booktok

Lo diciamo a gran voce, prima di iniziare questo paragrafo: se non sei su TikTok, probabilmente tutto questo ti sembrerà nuovo e interessante. Se invece sei già su TikTok o hai meno di 25 anni, potremmo risultare un po’ boomer.
Decidi tu se continuare a leggere o meno, ma abbiamo sicuramente delle osservazioni che hanno a che fare con la comunicazione digitale! 

TikTok Italia è stata, per il secondo anno di fila, partner ufficiale del Salone del Libro: questo significa che nei giorni del Salone erano in evidenza tutti i contenuti relativi all’evento, visibili sia dalla Home della piattaforma sia tramite l’utilizzo dell’hashtag ufficiale #booktok.

All’interno del padiglione Oval, TikTok Italia si è inserita con uno stand davvero molto completo: da una parte una pedana nella quale sono stati accolti i creator protagonisti degli eventi organizzati ufficialmente, con una piccola sala allestita alle loro spalle per interviste e/o brevi riunioni.
Affianco a questa pedana, dopo aver superato uno schermo con i video condivisi sulla piattaforma in tempo reale, una sala adibita per la creazione di contenuti su TikTok, dove tutti erano invitati a creare dei video.

Come puoi vedere dalle immagini, TikTok ha fatto una sapientissima operazione che solitamente chiamiamo dall’online all’offline:
ha coltivato la
relazione con la sua community, invitando tutti coloro appartenenti alla nicchia editoriale a creare contenuti relativi al Salone del Libro, li ha invitati all’evento e poi li ha “coccolati” attraverso la creazione di firmacopie e spazi appositi di condivisione dell’esperienza.

Attenzione, perché in questo caso la parola “condivisione” ha un duplice significato: da una parte la condivisione sul social, dall’altra, forse più importante, la condivisione di un momento con tutti coloro che, accomunati dall’interesse per i libri, hanno l’occasione di vedersi dal vivo, probabilmente per la prima volta.

Non a caso stiamo parlando di condivisione del momento, perché nell’arco di questi 4 giorni TikTok ha organizzato veri e propri firmacopie che, al contrario di come potremmo essere abituati, non hanno coinvolto gli autori dei libri.

Esatto, sappiamo che può sembrare strano, ma è andata proprio così:
i vari booktoker che nell’arco degli ultimi anno hanno contribuito a rendere celebre, e attrattiva per le case editrici, la nicchia dei booklover,
hanno preso l’abitudine di firmare i libri che loro stessi, grazie alla propria attività divulgativa, hanno contribuito a vendere, rendendoli dei veri e propri casi editoriali.

Ci piace giocare in casa, quindi ti diamo un esempio di alcuni libri divenuti celebri grazie ai booktoker e venduti dalla casa editrice Sonzogno (interna a Marsilio Editori): La canzone di Achille e Circe, scritti entrambi da Madeline Miller, e Arianna, scritto da Jennifer Saint.

Insomma, eravamo a conoscenza delle potenzialità di TikTok (Matteo ne sa qualcosa, l’anno scorso ha usato TikTok una volta al giorno per 30 giorni e ha raggiunti risultati notevoli, prova a cercarlo per credere, su TikTok si chiama @el.matteo) e sappiamo perfettamente che il settore culturale già è approdato sulla piattaforma da un po’, ma pensiamo che ci sia ancora moltissimo da sviluppare. E anche qui, continuate a seguirci!

3. Cosa ci portiamo a casa dal Salone del Libro

La nostra prima volta al Salone del Libro ci ha dato la possibilità di frequentare l’evento da entrambi i punti di vista: sia dal punto di vista di una casa editrice, sia dal punto di vista di semplici lettori.

Questa cosa ci ha dato una visione più completa dell’evento, del quale siamo assolutamente contenti. Come professionisti della cultura, crediamo che eventi come il Salone che sono esterni al nostro settore, ci facciano molto bene, per diverse ragioni.

La prima ragione, forse quella più ovvia, è che quando parliamo di arte non parliamo di una bolla a sé stante, ma parliamo di qualcosa che è invece inserito nel contesto più ampio della cultura, dove coesistono settori come l’editoria, il cinema, il teatro e tutto ciò che concerne la creatività in generale.

Un fumetto di Zerocalcare è cultura, e il fatto che centinaia di persone facciano la fila per avere anche un piccolo momento con l’autore, è cultura. Come possiamo dunque riuscire a trasmettere questo elemento di condivisione anche nel nostro settore?

La seconda ragione per cui il Salone del Libro ci è stato utile a livello professionale e personale è perché abbiamo visto una vera e propria coesistenza di personaggi assolutamente pop a personaggi più di “nicchia”, in un macrocosmo in cui tutti e tutte hanno la possibilità di districarsi fra quello che più amano.

 

Un personaggio pop come Alessandro Barbero (che ha dato vita ad una serie di community davvero belle e molto attive sui social, fra cui @ivassallidibarbero) ha firmato copie e partecipato ad eventi proprio come personaggi magari meno conosciuti dal grande pubblico, da Walter Veltroni (molto conosciuto da Millennial e Boomer, ma sicuramente estraneo alla Generazione Zeta) a Rosa Teruzzi (autrice de Il valzer dei traditori).

Foto di Matteo Catania

Insomma, nell’arte ancora non ci capita di assistere a fiere che inglobano tutto, dal pop al particolare, alla nicchia, come se il pop debba necessariamente distanziarsi dalla nicchia, frammentando un pubblico già di per sé difficile da raggiungere.

Ma ancora una volta, queste sono solo riflessioni che ci portiamo a casa e che ci danno la possibilità di riunirci intorno a un tavolo e continuare a lavorare, tenendo a mente tutto quello che abbiamo visto.

Grazie davvero per aver letto fin qui, ci vediamo sui social di Hubove Studio!

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