Bentornati sul nostro blog, in questo articolo parleremo di Palazzo Grassi e Chora Media che hanno creato un podcast dedicato alla mostra Marlene Dumas. open-end, dando vita a uno degli esempi di content marketing per l’arte e la cultura migliori in Italia.

Siamo di fronte infatti a una collaborazione di content marketing che è passata un po’ in sordina, ma che a nostro parere segna davvero un momento importante per il marketing culturale del nostro Paese.

Alla fine di questo articolo troverai 3 cose che ci portiamo a casa da questa collaborazione, in cui tutti noi,  possiamo imparare qualcosa.

Recentemente infatti, Palazzo Grassi a Venezia ha fatto un podcast in collaborazione con Chora Media, dedicato alla mostra attualmente allestita Marlene Dumas. open-end.

Lungi da noi raccontarti di cosa parla il podcast, ci piacerebbe invece analizzare alcuni punti interessanti di questo prodotto culturale e di come possa far bene alle pratiche di digital marketing per l’arte.

Ma come al solito, andiamo per ordine.

1. Palazzo Grassi e Chora Media: due contenitori culturali che si incontrano.

Per gli Art Lover che ci leggono non sto dicendo nulla di nuovo, quindi se volete passate oltre e andate direttamente al paragrafo 2.

Per tutti gli altri, ecco una breve introduzione su Palazzo Grassi.

Palazzo Grassi e Punta della Dogana sono le due sedi, entrambe a Venezia, della Collezione  Pinault, storica istituzione per l’arte contemporanea fondata dall’omonimo imprenditore François Pinault, al 27esimo posto nella classifica mondiale delle persone più ricche secondo Forbes.

Comunque, nel 2021 la Fondazione Pinault ha aperto una sede espositiva a Parigi, nella storica sede della Bourse de Commerce, in cui sono andati diversi personaggi importanti del mondo social, fra cui Giulia Torelli:

Giulia Torelli è andata a visitare la nuova sede della Collezione Pinault a Parigi diversi mesi fa. Non è una collaborazione, ci è andata perché è appassionata di arte contemporanea. Questa foto è presa dal suo account Instagram.

La Fondazione Pinault è da anni crocevia di mostre per l’arte contemporanea che fanno davvero la differenza nel panorama nazionale e internazionale.

In questo momento, a Punta della Dogana è presente una personale di Bruce Nauman, che noi abbiamo visitato a Giugno dello scorso anno e dove abbiamo creato alcuni contenuti.

In questo momento a Palazzo Grassi è invece allestita la mostra Marlene Dumas. open-end, che visiteremo nei prossimi mesi e che, per l’appunto, è l’oggetto di un podcast realizzato in collaborazione con Chora Media.

Ma che cos’è Chora Media?

Chora Media è una podcast company italiana che produce podcast afferenti a diversi ambiti, fra cui politica, economia, società, cultura.

Questi sono alcuni dei podcast che ho ascoltato nell’arco dell’ultimo anno e che ho apprezzato per varietà di temi affrontati e scrittura davvero di alto livello.

Chora Media ha anche recentemente aperto un corso di formazione per tutti coloro che vogliono creare un podcast: per questa prima volta la partecipazione era gratuita. Insomma, si tratta di una company con una mission aziendale molto forte, in cui io stessa mi riconosco.

Puoi immaginare quindi la nostra gioia quando ho visto sulle pagine Instagram di Palazzo Grassi e Chora Media che c’era stata questa collaborazione.

Ma perché vogliamo parlare di content marketing?

Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

2. Content Marketing: perché funziona quando entrano in gioco le sinergie

Che cos’è il content marketing?

In generale si definisce content marketing tutto quella attività di marketing organica volta alla creazione di contenuti che confermino la mission di un determinato progetto (definizione mia, di cui mi assumo tutte le responsabilità).

Ti faccio un esempio pratico: gli articoli che trovi su questo blog sono auto prodotti, ma sono anche una leva di marketing che a lungo termine ci permettono di posizionarci come esperti del  settore e di agganciare nuovi potenziali clienti. 

Sulla scia di questo ragionamento, Palazzo Grassi ha deciso di creare un podcast non tanto perché porterà nell’immediato all’acquisto del biglietto della mostra, quanto perché agisce su una serie di obiettivi a lungo termine.

Quali sono questi obiettivi? Ne citiamo alcuni.

  1. Il posizionamento di questa istituzione su canali considerati “diversi”.
  2. L’impegno dell’istituzione veneziana a offrire contenuti gratuiti alla sua audience.
  3. La possibilità di essere trovati da nuove persone grazie alla presenza su canali diversi da quelli classici.
  4. La possibilità che si dà al pubblico di questa istituzione di fruire di contenuti diversi rispetto a quelli soliti sui social 

Non esiste una definizione univoca di content marketing, per questo motivo ti invitiamo ad approfondire da te il concetto.

Il contenuto organico  funziona ancora meglio quando viene co-prodotto, ovvero quando due autori di contenuti fanno incontrare le proprie community per dare vita a una collaborazione sinergica.

E questo è il caso di Palazzo Grassi e Chora Media.

Due istituzioni culturali, leader nei rispettivi campi, si sono incontrate per creare un contenuto che andasse bene per entrambi i pubblici di riferimento.

La prima cosa che ci ha colpito ascoltando il podcast, è che il contenuto può esistere in maniera indipendente su Chora Media, senza che il linguaggio di Palazzo Grassi interferisca nel linguaggio dei podcast di Chora.

Non siamo di fronte a un’audio guida, né tanto meno a una sorta di audio libro del catalogo della mostra.

Non viene fatta la descrizione delle opere in mostra, né una descrizione della vita dell’artista , ma è stata fatta una produzione che rappresenta Chora Media, adatta al linguaggio della sua audience e che allo stesso tempo fa sentire i visitatori di Palazzo Grassi a casa.

Ma se non è un audio libro, non è una guida e non è una descrizione delle opere in mostra, che cos’è?

Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

3. Una specie di tenerezza: Marlene Dumas fra parole e immagini.

La copertina del podcast

Il podcast si articola in 2 episodi, ciascuno disponibile in 3 lingue (italiano, francese e inglese).

Noi abbiamo ascoltato gli episodi in italiano e in inglese, e ci sono delle sottili differenze nel modo in cui viene approcciata la descrizione di Dumas.

Nel primo episodio si parla della vita dell’artista in modo molto intimo: si passa dal modo in cui si viveva durante l’Apartheid in Sudafrica al momento in cui, a 23 anni, Marlene Dumas si trasferisce ad Amsterdam, e prova l’ebbrezza di vivere in Europa.

É molto interessante notare come la cultura eurocentrica in cui l’artista è stata immersa fin da bambina, (pur) vivendo in Sudafrica, abbia influenzato la sua produzione e la sua ricerca non tanto in termini formali quanto in termini contenutistici.

The White Disease, Marlene Dumas, 1985. Source: WikiArt

Ad esempio, lei sostiene che in The White Disease non ci sia una critica esplicita all’apartheid, quanto piuttosto questo sia un punto di partenza per “affrontare la questione bianca in modo molto più ampio”.

Si parte dunque da un periodo storico di grandissime sofferenze per la comunità nera per dare vita ad una serie di riflessioni di cui oggi il mondo dell’arte deve farsi necessariamente portavoce.

Questo è solo uno spunto di riflessione che vogliamo darti per spiegare come in questo podcast l’opera d’arte sia solo un punto di partenza per parlare in maniera ampia di argomenti, storie e riflessioni che hanno coinvolto l’artista in prima persona.

Lo stesso vale nel secondo episodio, in cui grazie allo storytelling di Ivan Carozzi veniamo proiettati all’interno delle sale di Palazzo Grassi durante l’allestimento della mostra, in cui le figure professionali del museo vengono descritte e l’artista si aggira pensierosa fra i corridoi, curiosa del proprio lavoro e di come esso stesso prenderà forma nel museo.

Ma perché ti stiamo descrivendo questi due episodi?

Perché ci piacerebbe smontare, quel pregiudizio che vede la comunicazione come unico strumento di conversione in termini economici: la comunicazione, intesa come produzione di contenuti rivolta alla reputazione e posizionamento, oltre alla costruzione del pubblico nuovo e del futuro, ci coinvolge sempre, in tutte le fasi del nostro quotidiano. É qualcosa in cui noi siamo immersi, e di cui non ci rendiamo conto.

Se la comunicazione si occupa di posizionamento e reputazione, per far sì che il museo sia percepito dalle persone in un determinato modo, il marketing si occupa di far compiere alle persone un’azione.

Quest’azione può essere molteplice: ascoltare un podcast, iscriversi alla newsletter, seguire un canale su un social, guardare un video su YouTube e anche, ma non solo, acquistare il biglietto per la visita di una mostra.

Qui lo diciamo: sarebbe stupido ridurre il tutto solo ed esclusivamente al mero acquisto di un biglietto.

Alla fine di questi due episodi, se vorrai ascoltarli, non ti troverai con la testa piena di nozioni, non avrai voglia di staccarti le cuffie dalla noia, piuttosto avrai passato un’ora e mezza in compagnia di un’artista e del suo narratore.

Fra parole e immagini: la seconda parte del titolo di questo podcast si intitola così e posso dire? É proprio vero. Le parole di Ivan Carozzi e dei suoi interlocutori hanno il potere di trasformarsi costantemente in immagini mentali, un flusso narrativo che dalla parola passa direttamente al cervello.

Ma cosa ci portiamo a casa da questa collaborazione fra Palazzo Grassi e Chora Media?

4. 3 cose che dobbiamo portarci a casa da questa collaborazione

Eccoci quindi alla fine di questo articolo, in cui voglio dirti 3 cose che personalmente ci portiamo a casa da questa collaborazione.

1. Palazzo Grassi e Chora Media hanno creato un prodotto narrativo di alta qualità per accogliere le esigenze di due pubblici. I pubblici di queste due realtà probabilmente si somigliano, sono complementari e insieme possono fare grandi cose. Le sinergie, quando si parla di marketing e comunicazione, sono sempre efficaci perché se da una parte allargano il pubblico di riferimento, dall’altra danno vita a nuovi linguaggi che possono portare a nuovi obiettivi da raggiungere e nuove strade da percorrere.

2. l content marketing è un potente strumento di branding e di posizionamento. Generalmente i contenuti di cui si avvale il content marketing sono long-form, vale a dire pensati per intrattenere un pubblico già predisposto ad avere un’attenzione più alta rispetto al solito contenuto social. Non a caso i contenuti long form per eccellenza sono 3: articolo di blog, video su Youtube e podcast. Per questo motivo la loro utilità è molto lunga nel tempo – un video su Youtube ad esempio rimane lì per anni e continua ad accogliere gente.

3. Il social media marketing non è l’unica soluzione possibile! Non mi stancherò mai di ripeterlo ai miei clienti: il social media marketing funziona quando alla base c’è un lavoro di contenuti molto ampio, pensato strategicamente e soprattutto presente su altre piattaforme.
Direi che su questo, Palazzo Grassi ha dato un’importante lezione a tutte le istituzioni culturali che si stanno concentrando moltissimo su canali come Instagram tralasciando la struttura più complessa dei propri contenuti.
Ovviamente ti parla una che con Instagram e con le campagne di influencer marketing ci lavora, ma  è il mio lavoro anche dare ai miei clienti una visione d’insieme completa di tutti gli strumenti che il Digital Marketing ci mette a disposizione.

È stato un articolo molto lungo da scrivere e abbiamo cercato di darti una visione quanto più ampia possibile su un argomento abbastanza complesso e siamo ora giunti alla fine. 

Non dimenticatevi di passare sul blog per rimanere aggiornati con le ultime notizie riguardanti il Digital Marketing.

Credits immagine di copertina:

Marlene Dumas, (from left to right) iPhone, 2018, Courtesy David Zwirner, Alien, 2017, Pinault Collection, Spring, 2017, Private collection. Courtesy David Zwirner, Amazon, 2016, Private collection, Switzerland. Installation view, Marlene Dumas. open-end at Palazzo Grassi, 2022. Ph. Marco Cappelletti con Filippo Rossi © Palazzo Grassi © Marlene Dumas.

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